Giro d’Italia 2020, Renato Di Rocco: “Vorrei scongiurare l’eventualità porte chiuse. Sogno festa popolare che possa essere rinascita del Paese”
Renato Di Rocco ribadisce la speranza di non correre il Giro d’Italia 2020 a porte chiuse. Al momento certezze al riguardo non ce ne possono essere visto che non siamo ancora neanche entrati nella fase due e bisognerà necessariamente attendere gli sviluppi della diffusione del coronavirus, ma ovviamente si spera che per il mese di ottobre ci possano essere le condizioni sanitarie per consentirne lo svolgimento senza restrizioni al pubblico. Ad ancora più di cinque mesi dall’evento, che dovrebbe svolgersi dal 3 al 25 ottobre, alcuni interrogativi sono ancora aperti, ma quel che appare ormai certo sono proprio le date in questione, approvate da tutti i soggetti in causa.
“Vorrei scongiurare l’eventualità delle porte chiuse – spiega il presidente della Federciclismo italiana all’Adnkronos – Mi auguro proprio di no e noi lo stiamo pensando come tutti gli anni con tanta gente a bordo strada. Poi vedremo nei prossimi mesi come evolve la situazione del coronavirus valuteremo di concerto con il comitato tecnico scientifico e il governo a cui spetterà la decisione finale”.
Intanto ieri dal Governo è arrivato l’appoggio per la scelta di RCS Sport di svolgere l’evento ad ottobre, tramite le parole del Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, che aveva espresso l’augurio che la corsa potesse tenersi in quel periodo, oltre a rispondere ad una richiesta di Vincenzo Nibali sugli incentivi all’acquisto e all’uso della bicicletta nelle prossime fasi della lotta al Covid-19. “Mi unisco alla speranza del ministro Spadafora che ci possa essere il Giro d’Italia a ottobre – ha aggiunto il numero uno del ciclismo italiano – Sogno una festa popolare che possa essere la rinascita del Paese“.
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